TERAMO – Mentre la politica discute sulla ‘paternita’ della nomina del nuovo presidente del Consiglio di amministrazione, quale figura più importante dell’intero Cda che scadrà il prossimo 19 ottobre, all’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise ‘G. Caporale’ tiene banco il toto-direttore generale, anche in questo caso in vista del rinnovo dell’incarico. Con il bando regionale scaduto la settimana scorsa (il 13 settembre), la prima novità che si registra è quella del numero delle manifestazioni di interesse pervenute da quando il bando è stato emesso (il 12 agosto). Sono infatti 13, meno di quelle pervenute quando si dovette procedere, nel gennaio 2016, alla successione di Fernando Arnolfo, con la nomina di Mauro Mattioli, dg fino al 12 gennaio scorso. Mentre per il Consiglio di amministrazione è probabile che non si vada ad una scelta di continuità, sul fronte direzione generale – ovvero si colui che dovrà occuparsi della gestione, delle strategie e dell’organizzazione della struttura – si profila un passaggio di consegne senza strappi. E’ infatti molto probabile che Nicola D’Alterio, che ricopre le funzioni dall’uscita di scena di Mattioli, succeda a se stesso. Il 49enne veterinario di Torino di Sangro, con un passato di consigliere comunale nel suo paese di origine e di consigliere provinciale a Chieti, nei suoi 7 anni all’Izs teramano ha maturato quella esperienza professionale che gli permette di conoscere a fondo l’Ente di ricerca. Da quando fu nominato nel Cda, nel 2015 in rappresentanza della Regione, nel 2017 confermato per conto del Ministero della Salute, con le nomine a direttore sanitario nel 2017 e a direttore generale facente funzioni a inizio 2019, a detto di molti ha completato un percorso che gli ha fornito una visuale d’insieme utile adesso per completare quanto avviato in questi ultimi 9 mesi. La scelta che dovrà arrivare dal ministro della Salute, di concerto con i presidenti delle Regioni Abruzzo e Molise, dovrebbe essere dunque la più indolore per il ‘Caporale’. L’alternativa riposta negli altri 12 curricula, a prescindere dal requisito necessario che sia un veterinario ad ambire alla nomina, potrebbe ancora ‘pescare’ all’interno dell’istituto di via Campo Boario. All’incarico che fu di Vincenzo Caporale per oltre un ventennio, dal 1990 al 2011, potrebbe infatti approdare qualcuno dei suoi ex dirigenti di staff, oggi responsabili di struttura cmplessa come Daniela Morelli (Epidemiologia e Sanità Pubblica), Giacomo Migliorati (Controllo e Sicurezza degli Alimenti) e Nicola Ferri (Ecosistemi acquatici e terrestri) o loro diretti collaboratori come Antonio Petrini (Diagnostica specialistica) o Paolo Calistri (Epidemiologia del rischio). Ai sei concorrenti ‘interni’ si aggiungono altri 7 candidati che provengono da fuori provincia e dalla realtà dell’Istituto zooprofilattico.
Sul fronte Cda, la riunione dei capigruppo prevista oggi in Regione all’Aquila potrebbe invertire gli equilbri che fino ad oggi davano la nomina del nuovo presidente in quota Fratelli d’italia. Non è escluso inftti che possa essere la Lega a rivendicare l’indicazione di questo ruolo che è stato, negli ultimi cinque anni, appannagio dei Dem, con la nomina dalfonsiana dell’avvocato Manola Di Pasquale. Nelle ultime settimane, fin quando si è ragionato nell’ottica di un nome proveniente dal partito della Meloni, la corsa sembrava ristretta a due candidati: l’avvocato e consigliere comunale Giandonato Morra, che suo malgrado corrispondeva all’identikit che vuole destinato in questo ruolo il candidato sindaco sconfitto (come Morra con D’Alberto lo fu anche la Di Pasquale con Brucchi), e Pietro Enzo Di Giulio, veterinario libero professionista, già all’interno del Cda, con un passato anche lui i consigliere comunale a Roseto e provinciale a Teramo, già tesoriere dell’ordine dei veterinari e vicepresidente regionale degli allevatori.